Una riflessione sulla crisi del diritto internazionale, a partire da due episodi recenti: le parole del ministro Tajani e i danneggiamenti durante la manifestazione per la Global Sumud Flottilla. L’articolo mette in discussione la reale efficacia delle regole tra Stati, il peso del sovranismo e la difficoltà di trovare forme di partecipazione collettiva che non degenerino in rabbia o simbolismo sterile.
Il Papa invita a disarmare la comunicazione da odio e rancore. Ma alcune parole oggi mancano, soprattutto quando gruppi che si proclamano cristiani usano il Vangelo per difendere nazionalismi e discriminazioni. Ho provato a riflettere su questo, partendo dalle idee di Charlie Kirk e chiedendomi: il Dio che preghiamo è quello che arma le patrie l’una contro l’altra, o il Gesù mite che parla al cuore?
Qualche considerazioni su un post di Luca Sofri sull’indignazione.
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